Come aumentare la tensione muscolare per alleviarla

3_Vasca_Grande[1]Tre figli sono per me il numero minimo di pargoli che mi regala l’emozione di aver creato una famiglia. Da molti mi sento dire “adesso siete una famiglia numerosa”, no, non sento di avere una famiglia numerosa, io sono cresciuta con altre due sorelle, avrei desiderato ancora altri fratelli. La mia idea è che gli “errori” spesso commessi dai genitori riescono a trovare uno splendido ammortizzatore nella relazione tra fratelli.
Chiusa la parentesi sulla felicità che può regalare un nutrito numero di figli, e nonostante il mio enorme desiderio di allargare ancora la famiglia, devo ammettere che dopo il parto della mia terza figlia ho cominciato ad avere un pò di capogiri, a volte vere e proprie vertigini che mi hanno impedito di stare in piedi. Fatti i controlli dall’osteopata e dall’otorino, abbiamo appurato che la causa è una fortissima contrattura muscolare… (nelle mie riflessioni personali ho poi riconosciuto che la suddetta contrattura muscolare aumenta quando la domenica mio marito la dedica al lavoro).
Insomma, tra le prescrizioni che l’otorino mi ha fatto ci sono: le terme (prescrizione che mi ha fatto non poco sorridere, ho subito pensato: Quando? Con quali soldi?) una crema miorilassante e il nuoto.
Il nuoto… Il mio unico amato sport, lo riprendo, subito, al volo, perfetto!
La nostra Laura ha solo tre mesi, ma con tante coccole del papà riuscirà per un’ora e mezza a rimandare la sua voglia di latte-seno-mamma.
E così da un paio di settimane ho ripreso a frequentare il mio corso in piscina ed ecco che vi spiego come aumentare la tensione muscolare:
Ora di inizio del corso: 19.00 con la ginnastica preparatoria
19.15 in vasca.
Ergo, alle 17 devo iniziare a preparare la cena perché lo so, l’ho imparato, la preparazione della cena è inframmezzata da “mamma mi dai le forbici? “mamma, devo fare la cacca” e poi cambio pannolino per Irene e cambio pannolino per Laura e poppata e tentativi di invogliare una nanna e condivisione della preparazione della cena con i bimbi per cui la gioia aumenta e i tempi di preparazione pure. Così, intorno alle 19 la cena è quasi pronta, per sicurezza meglio allattare un’altra volta la piccola che se poi ha fame come facciamo? Infilo di corsa il costume e poi, fresca come una rosa, comincio il mio corso di nuoto, neanche a dirlo la ginnastica preparatoria è già saltata. Nuoto, nuoto, nuoto, felice del mio ritrovato contatto con l’acqua, ma avverto nel mio corpo l’accresciuta tensione muscolare e penso, la prossima volta dovrò organizzarmi meglio, cucinerò qualcosa di più veloce, si.
La volta successiva riesco ad arrivare in piscina prima, fooorse in tempo per la ginnastica. Ho ancora con me in auto il sacchetto dell’umido che avrei dovuto buttare appena fuori dal cancello, pazienza.
Cerco parcheggio, ne trovo uno, anche se un po’ strettino, scendo dall’auto, e penso “se avessi ancora il pancione da qui non ci passerei”. Sarà stata l’emozione del pensiero… le chiavi dell’auto cadono dalle mie mani e finiscono sotto la mia auto, mi sdraio sull’asfalto, cerco di recuperarle, ma non vedo niente! Nonostante i lampi di un temporale che si sta avvicinando non c’è abbastanza luce per trovare le mie chiavi. Vado alla reception, spiego cosa ho combinato e chiedo in cambio una torcia elettrica che mi viene data insieme ad una scopa, non si sa mai le chiavi siano difficili da raggiungere.
Così equipaggiata torno al parcheggio, ancora non piove, recupero le chiavi e… più fresca e rilassata di prima mi tuffo in piscina. Penso alla mia amica Fioly, eh si, mi si è proprio incriccato il chacra. http://www.bbodo.it/2012/08/20/chakra/

Flexible double bed

flexible doublebed
Ieri era domenica, splendido giorno che mi ha scatenato alcune riflessioni su co-sleeping e flessibilità. Eh si, con l’arrivo della nostra terza figlia la nostra flessibilità di genitori é aumentata e la capienza del nostro lettone pure…
Ricordo con una stretta al cuore le corse che, dopo la nascita della seconda figlia, mio marito ed io facevamo per fermare il nostro primogenito duenne prima che piombasse di notte nel lettone.
Allora noi facevamo i conti in termini di metri quadrati e pensavamo fosse giusto che nostro figlio non prendesse proprio adesso la “cattiva abitudine” o come altri lo chiamano “il vizio”‘, di dormire con noi nel lettone, avremmo già dovuto condividere il nostro letto con la neonata per le poppate notturne.
E invece cosa ci stava chiedendo nostro figlio? Ci stava dicendo, come poteva, che era un momento difficile per lui, che aveva voglia/bisogno di sentirci vicini.
Con il tempo abbiamo imparato ad aprire il nostro cuore e a restringere i nostri corpi per dare spazio ai bimbi quando sentivano il bisogno di stare vicino a noi.
Credo fortemente che nelle diverse fasi della crescita ci sono dei momenti di difficoltà, fragilità ai quali è giusto rispondere senza anteporre il rigido divieto di condividere la nanna.
Pubblico questo post perché ieri, domenica, ci eravamo finalmente concessi qualche ora in più di sonno, così, superate le 7 del mattino il nostro lettone si è man mano riempito di bambini e quando alle 9 ci siamo svegliati, nei nostri cuori e nostri occhi c’era la gioia del ritrovarsi tutti insieme e qualche familiare dolore alle articolazioni per aver dovuto/voluto condividere un piccolo grande spazio.