Halloween seconda edizione

Anche questa volta non mi sono lasciata coinvolgere da zucche in bella mostra e dolci colorati. Halloween arriva regalandomi ogni anno vissuti contrastanti e la possibilità di fermarmi un attimo. Ritengo che il merito sia della festa di Ognissanti che la segue e che mi permette di vivere Halloween come un giorno di festa perché apre le porte al primo agognatissimo ponte dopo l’avvio dell’anno scolastico che, come avrete potuto dedurre dai miei silenzi, ha messo proprio a dura prova mammamari.
E così, se l’anno scorso il brivido di una recente maternità alle spalle, l’orario ridotto al lavoro per l’allattamento e le fantasie su una possibile nuova gravidanza mi facevano sentire carica e ottimista, questo autunno sono, invece, in modalità riflessiva/frastornata. Conservo dentro di me l’idea che potrò rimettere a posto tutti quei pezzettini che mi fanno sentire viva, mi cibo dei residui di entusiasmo dello scorso anno e penso che Novembre potrà essere il mese in cui ritrovarmi, piano pianissimo, attingendo a piene mani dall’energia che sprigiona l’ormai imminente anniversario della mia “quarta nascita”.
I costumi di Halloween dello scorso anno, la capacità che avevo di postare un articolo in improbabili, ma felici ritagli di tempo lasciano adesso il posto a obiettivi diversi che tengono in considerazione gli impegni scolastici e di studio di figlio n 1, la difficoltà di gestire i “terribile two” di figlia n 3 e la necessità di tenere in giusta considerazione il delicato rapporto con figlia n 2.
Oggi il mio obiettivo irrealistico, ma tanto desiderato era quello di riuscire a preparare i dolcetti fantasmino con e per i bimbi, l’obiettivo che, invece, ho perseguito è stato quello di raggiungere insieme a figli n 1, 2, e 3 la biblioteca del nostro paesello, lasciandoci accarezzare dai raggi di sole autunnale, certi che avremmo trovato storie, paurose e rassicuranti allo stesso tempo, da gustare.

Alla nostra selezione halloweeniana la figlia n 2 ha voluto aggiungere il libro dei puffi, per via del colore rosa. Mi ha spiegato che “c’è l’amore dentro” e se questo colore le rimanda questa idea sorrido e gioisco fantasticando sui colori con cui scegliamo di colorare la nostra vita.

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