Se il Natale venisse cancellato dal calendario

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Immancabile tema natalizio per questa staffetta dicembrina.
L’argomento scelto dai blogger staffettisti questo mese è stato:
Se il Natale venisse cancellato dal calendario “cosa” rimpiangeremmo veramente?
E io mi ritrovo a pensare che non riesco e non voglio rinunciare al Natale, il Natale rappresenta per me un passaggio. Mi permette di passare attraverso un’immaginaria porticina che mi fa chinare e mi invita a volgere lo sguardo indietro. Continua a leggere

Confessioni di una casalinga part-time

mammamari_perfect_careLo confesso: trovo rilassante stirare, ma questo, purtroppo, non si traduce nel praticare quotidianamente quella che potrei anche considerare una piacevole attività.
Adoro togliere pieghe, sentire il profumo del bucato, prendermi cura di quello che indosseranno figli e marito e, soprattutto, lasciar fluire i pensieri su quegli abiti, sul tempo che scorre, sulle stoffe logore, sui nuovi colori. La mia mente corre al passato e fantastica sul futuro. Ho avuto sempre un debole per la biancheria e per le storie che si possono leggere nella trama dei tessuti. Ricordo le mie pause studio durante la trascorsa vita universitaria a Palermo. Aprivo la veranda della cucina, alzavo il naso all’insù e guardavo uno per uno i panni che la famiglia che abitava sopra di me aveva steso. Anche la loro era una famiglia di cinque persone…

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“Non prendere troppi impegni, il sacco é rotto”

Il 18 novembre abbiamo festeggiato il primo compleanno di Laura e io mi sono lasciata accarezzare per tutto il giorno (in realtà anche nei giorni precedenti) dai ricordi delle emozioni legate agli ultimi giorni della gravidanza e alla nascita di Laura che vi ho, in parte, raccontato qui.

Il ricordo della nascita di Laura è indissolubilmente legato a quello che è successo il giorno prima, era un sabato e mio marito era fuori casa per lavoro (in quel periodo lui stava vivendo una full immersion lavorativa) io ero a casa con tutti i bambini e con mia madre. Forse già dal giorno prima il famoso tappo non c’era più, così, pian piano, quella mattina iniziarono gli sgocciolamenti e, come mi aveva insegnato la mia ostetrica, misi un fazzoletto bianco per valutare quantità e colore. Si, il sacco era proprio rotto così mandai il primo messaggio a super Lucky:

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15 Novembre 2012 DPP

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Un anno fa era la Data Presunta del Parto di Laura. Un salto indietro e mi rivedo, di nuovo qui, seduta al tavolo di questa stessa cucina, la tovaglia un po’ meno lisa, una sedia Stokke in meno, e la pancia… una tondissima pancia che conteneva una figlia che non immaginavo…

In quei giorni mia madre si era appena trasferita a casa nostra per un paio di settimane in modo da poterci dare una mano in vista del parto che si avvicinava. Dolce presenza per i miei figli che mi ha consentito di chiudermi in un vortice inarrestabile di letture che mi hanno aiutata a sentire che per il mio parto potevo scegliere, che la nascita della nostra terza figlia era un dono da preservare.

E siccome amo ringraziare, ripercorro a ritroso la strada dei link sui quali mi ero soffermata per condividere adesso con voi le letture pre-parto che hanno segnato questa sorta di mio “ritiro spirituale”.

keep calm and give birth della doula mammerri scoperta in rete attraverso virtuose connessioni. In questo post mammerri fa un elogio del tempo, della lentezza, elementi che hanno caratterizzato i miei parti.

Nella sezione video del blog di Laura Vernaschi mi soffermai, invece, su questo trailer del film documentario “Il primo respiro” che getta un’ampia luce su come si nasce nel mondo perchè “In ogni angolo della terra, in tutte le culture, c’è un momento unico ed universale: la Nascita.” Quante volte ho visto e rivisto questo trailer, immagini di pance che rimandano un’idea di sacralità… Donne diverse, donne capaci di generare nuova vita.

Poi questo video dall’aspetto un pò “peace and love” mi ha riempito il cuore per il numero “appena sufficiente” di bambini presenti e per il sorriso delle donne che partorivano.

E infine vi segnalo questo imperdibile estratto dello spettacolo teatrale di e con Giuliana Musso. Un anno fa ridevo e piangevo di fronte a questo video, lacrime di paura per quello che sarebbe potuto succedere, lacrime di rabbia per le modalità ospedaliere spesso invadenti e poco rispettose verso la nascita. Episiotomia, lettino, manovra di kristeller, aspirazione del neonato, secondamento, scovolamento e sutura, erano già stati gli ingredienti del mio primo parto, un parto che era stato indotto, un parto avvenuto con un gran febbrone per via di un’infezione contratta in ospedale, un parto che avevo comunque scelto di portare avanti con fiducia affinché non si trasformasse in cesareo come il primario suggeriva.

I libri che mi hanno aiutata per il parto della mia terza figlia sono, invece, stati: “Venire al mondo e dare alla luce” di Verena Schmid, libro prelevato dalla biblioteca di un posto magico che frequento qui a Castiglione Olona e “In nome della madre” di Erri de Luca, libro ricevuto in dono, qualche giorno prima del mio parto, dalle donne del cerchio magico del Tempinsieme. Considero questo due libri miracolosi, capaci di far sentire le donne veramente capaci di partorire. Il mio è stato un perdermi tra queste e altre letture per poi scegliere la mia strada, chiedere cosa desideravo per il mio parto.

Due cose ho “osato” chiedere in quella che due giorni dopo è stata la notte del travaglio:

– ho chiesto all’ostetrica se poteva per un po’ lasciarmi sola insieme a mio marito. Avevo voglia di tranquillità, buio, calma.

– ho chiesto che il taglio del cordone avvenisse per mano del padre e solo dopo il secondamento. Richiesta, quest’ultima, considerata bizzarra nella struttura ospedaliera nella quale ho partorito, ma che per me era il minimo che potessi fare per rendere dolce la nascita di mia figlia e avere un secondamento spontaneo e con minore rischio di emorragie. Piccolissime richieste che aprono la strada ad un IMMAGINARIO quarto parto in casa con nascita lotus ; )

Nella rete di Halloween

E io che pensavo di essere riuscita a salvarmi da Halloween…
Da settimane la rete è piena di zucche, scheletri, streghe e affini. Molti dei miei contatti facebook e dei blog che frequento si sono sintonizzati su questa festa, io ho lanciato qua e là sguardi incuriositi e dentro di me pensavo: “Salto, quest’anno niente dolcetti a forma di fantasmino, rimandiamo la piacevole creazione dei biscotti al 2 novembre, festa dei morticini che risuona nel mio cuore rimandandomi immagini della mia infanzia e dell’impegno che mia madre metteva nel ricordarmi le persone che dal cielo ci guardano con amore e provano ancora a darci conforto.”
Così, felice di poter scegliere quale festa festeggiare, quando ieri, come di consueto, sono andata a prendere i miei figli alla scuola dell’infanzia incontro una mamma che mi dice: “L’insegnante di ginnastica dei bambini ha detto di portare domani il costume per i bimbi”.
E io, un pochino incredula: “il costume da bagno? cosa dovranno fare?”
Si, potete ridere, ma vi giuro che ero così sintonizzata su Halloween che quando ho sentito parlare di costume ho subito pensato al costume da bagno.
Forse per via dell’effetto benefico degli scorsi giorni in Sicilia… In realtà la mia voglia di Halloween era pari a zero, ma se al corso di ginnastica frequentato con gioia e entusiasmo dai miei figli propongono una piccola festa non mi tiro indietro e inizio a fantasticare….

Considerato che erano le tre del pomeriggio, considerato che le mia capacità creative/artistiche sono pressoché pari allo zero, ho immediatamente scorso nella mia mente le immagini nelle quali mi ero imbattuta negli scorsi giorni e ho pensato, potrò salvarmi. Avevo letto un paio di titoli relativi a costumi da streghetta senza ago e filo, a rimedi dell’ultimo giorno che puntavano sul trucco e, ancora una volta, ho pensato: anche questa volta ce la faremo : )

PIANO:
– andare a trovare la nostra amata e impagabile baby sitter e valutare se i bimbi 1, 2 e 3 possono rimanere insieme a lei mentre io riordino le idee e volo al negozio di scampoli per rimediare qualcosa.
– dopo aver lasciato in amorevoli mani i miei bimbi divorare un pò di post e con un chiaro elenco di cosa comprare andare in negozio.

Per la gonna da streghetta ho acquistato:
1 m di fettuccia nera
2 m di tulle nero
1/2 m di tulle viola

Per il mantello da diavoletto:
1 m di raso nero.
Leggins e maglia rossi li ho recuperati dal travestimento da Flash che avevamo realizzato 2 anni fa. (Fortuna di avere dei bimbi che hanno un ritmo di crescita non accelerato ; ) )

Costo totale dell’operazione € 8,15.

In realtà per Halloween Irene avrebbe potuto usare un bellissimo costume da ragno che le avevamo proposto lo scorso anno, ma questo costume era rimasto inutilizzato perché lei diceva di volersi travestire da ragno, ma quando aveva poi visto Leon trasformarsi in Spider Man anche lei aveva voluto scegliere lo stesso costume.

Felice e contenta propongo ai bambini i travestimenti, Irene rifiuta la sua versione streghetta, dice di volersi vestire da diavoletto, ma quando vede il costume da ragno questa volta cede. Pur di esprimere il suo parere diverso dal mio Irene opta per il costume da ragno che forse non avrebbe scelto se non le avessi proposto la streghetta.
E penso come sia importante per i bambini scegliere, dire la propria, opporsi alle proposte dei genitori, esprimersi…

Adesso ci accingiamo a festeggiare il nostro Halloween, dentro di me la curiosità di scoprire quali panni vestiranno tra poco e la felicità di aver trovato nella rete proposte semplici che hanno reso divertente la scelta del costume.
Grazie Laura!
E grazie a chi ha curato i miei bimbi durante i miei acquisti sotto la pioggia e grazie alla nonna che ha cucito il mantello per il diavoletto.

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Momenti di grazia

E poi ci sono momenti come questi, di una grazia infinita.
Momenti che riempiono il cuore, ripagano delle mille fatiche e ricaricano per sempre.

Oggi è un giorno speciale, con gli splendori grande, medio e piccolo siamo in volo per sancire e festeggiare il legame fraterno. Mia sorella compie oggi 40 anni e abbiamo infinite ragioni per festeggiare e ringraziare il Signore, o chi per Lui, che ci ha donato tutto questo.

Tante cose vengono spesso rimandate, ma questa volta no, ho ascoltato il mio cuore.
Un paio di anni fa avevamo attraversato un triste periodo pieno di paure e incertezze, nel quale ho sentito come l’amore che mi lega alle mie sorelle possa essere lacerante se il loro benessere vacilla. Così mi ripetevo, tutto andrà bene e quando S. festeggerà i suoi 40 anni io sarò lì con lei.
Complice la legge italiana che prevede 180 giorni di astensione facoltativa dopo la nascita di un figlio, ho presentato al lavoro la richiesta per ricaricarmi assentarmi e via, pronti a tessere e infittire legami sotto un sole che scalda l’anima.

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Mammamari e i giorni liberi

Ho un debole per il week end e potete ben immaginarlo… Condividere con papà Lucky la gestione dei tre pargoli rende tutto più divertente. Ho la possibilità di cucinare qualcosa di buono senza dover cominciare tre ore prima con mille trecento interruzioni e arrivare a un piccolissimo risultato. E poi c’è la gioia di lasciare che i bimbi seguano un ritmo più rilassato senza mettergli fretta perché l’asilo chiude, papà e mamma devono andare a lavorare, forza alzati…
Ma, cominciato l’autunno, il gusto dei nostri week end ha assunto per me un sapore un po’ strano, ultimamente il sabato crollo.

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Il rientro a scuola, alla ricerca del self control

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Self control, dove sei? Ti invoco ogni mattina. Io e te dobbiamo imparare a vivere insieme, impossessati di me.

Le prove generali per il ritorno a scuola sono già iniziate i primi di settembre quando Leonardo ha ripreso a frequentare la scuola dell’infanzia.

La sveglia ormai è programmata dal lunedì al sabato alle 6.20, inesorabile, ma l’andamento delle nostre prove generali mi fa capire che dovrò anticipare il mio risveglio. Continua a leggere

Il mio ferragosto tra realtà e desiderio

20130814-013322.jpgIrresistibile appuntamento questa estiva staffetta di blog in blog che cade proprio di ferragosto.
Come raccontavo qui amo i giorni che segnano un passaggio (compreso il giorno delle mie pulizie casalinghe nel quale amo pensare che dopo quel giorno la casa potrà prendere una nuova direzione senza cadere ancora una volta, inesorabilmente, nel vortice del disordine fagocitante).
E così, oggi che è ferragosto voglio festeggiare questa estate che si conclude.

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