Fiù, regali impacchettati durante la notte della vigila con l’orecchio teso a sentire se si alzano piedini pronti a scoprire cosa è questo rumore…
I miei piani prevedevano l’operazione “impacchettamento” lunedì 23 dicembre, ma sono mamma di tre bimbi e si sa che durante i giorni festivi i malanni prendono un’impenna capace di superare ogni più catastrofica previsione. Continua a leggere
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Nella rete di Halloween
E io che pensavo di essere riuscita a salvarmi da Halloween…
Da settimane la rete è piena di zucche, scheletri, streghe e affini. Molti dei miei contatti facebook e dei blog che frequento si sono sintonizzati su questa festa, io ho lanciato qua e là sguardi incuriositi e dentro di me pensavo: “Salto, quest’anno niente dolcetti a forma di fantasmino, rimandiamo la piacevole creazione dei biscotti al 2 novembre, festa dei morticini che risuona nel mio cuore rimandandomi immagini della mia infanzia e dell’impegno che mia madre metteva nel ricordarmi le persone che dal cielo ci guardano con amore e provano ancora a darci conforto.”
Così, felice di poter scegliere quale festa festeggiare, quando ieri, come di consueto, sono andata a prendere i miei figli alla scuola dell’infanzia incontro una mamma che mi dice: “L’insegnante di ginnastica dei bambini ha detto di portare domani il costume per i bimbi”.
E io, un pochino incredula: “il costume da bagno? cosa dovranno fare?”
Si, potete ridere, ma vi giuro che ero così sintonizzata su Halloween che quando ho sentito parlare di costume ho subito pensato al costume da bagno.
Forse per via dell’effetto benefico degli scorsi giorni in Sicilia… In realtà la mia voglia di Halloween era pari a zero, ma se al corso di ginnastica frequentato con gioia e entusiasmo dai miei figli propongono una piccola festa non mi tiro indietro e inizio a fantasticare….
Considerato che erano le tre del pomeriggio, considerato che le mia capacità creative/artistiche sono pressoché pari allo zero, ho immediatamente scorso nella mia mente le immagini nelle quali mi ero imbattuta negli scorsi giorni e ho pensato, potrò salvarmi. Avevo letto un paio di titoli relativi a costumi da streghetta senza ago e filo, a rimedi dell’ultimo giorno che puntavano sul trucco e, ancora una volta, ho pensato: anche questa volta ce la faremo : )
PIANO:
– andare a trovare la nostra amata e impagabile baby sitter e valutare se i bimbi 1, 2 e 3 possono rimanere insieme a lei mentre io riordino le idee e volo al negozio di scampoli per rimediare qualcosa.
– dopo aver lasciato in amorevoli mani i miei bimbi divorare un pò di post e con un chiaro elenco di cosa comprare andare in negozio.
Per la gonna da streghetta ho acquistato:
1 m di fettuccia nera
2 m di tulle nero
1/2 m di tulle viola
Per il mantello da diavoletto:
1 m di raso nero.
Leggins e maglia rossi li ho recuperati dal travestimento da Flash che avevamo realizzato 2 anni fa. (Fortuna di avere dei bimbi che hanno un ritmo di crescita non accelerato ; ) )
Costo totale dell’operazione € 8,15.
In realtà per Halloween Irene avrebbe potuto usare un bellissimo costume da ragno che le avevamo proposto lo scorso anno, ma questo costume era rimasto inutilizzato perché lei diceva di volersi travestire da ragno, ma quando aveva poi visto Leon trasformarsi in Spider Man anche lei aveva voluto scegliere lo stesso costume.
Felice e contenta propongo ai bambini i travestimenti, Irene rifiuta la sua versione streghetta, dice di volersi vestire da diavoletto, ma quando vede il costume da ragno questa volta cede. Pur di esprimere il suo parere diverso dal mio Irene opta per il costume da ragno che forse non avrebbe scelto se non le avessi proposto la streghetta.
E penso come sia importante per i bambini scegliere, dire la propria, opporsi alle proposte dei genitori, esprimersi…
Adesso ci accingiamo a festeggiare il nostro Halloween, dentro di me la curiosità di scoprire quali panni vestiranno tra poco e la felicità di aver trovato nella rete proposte semplici che hanno reso divertente la scelta del costume.
Grazie Laura!
E grazie a chi ha curato i miei bimbi durante i miei acquisti sotto la pioggia e grazie alla nonna che ha cucito il mantello per il diavoletto.
Momenti di grazia
E poi ci sono momenti come questi, di una grazia infinita.
Momenti che riempiono il cuore, ripagano delle mille fatiche e ricaricano per sempre.
Oggi è un giorno speciale, con gli splendori grande, medio e piccolo siamo in volo per sancire e festeggiare il legame fraterno. Mia sorella compie oggi 40 anni e abbiamo infinite ragioni per festeggiare e ringraziare il Signore, o chi per Lui, che ci ha donato tutto questo.
Tante cose vengono spesso rimandate, ma questa volta no, ho ascoltato il mio cuore.
Un paio di anni fa avevamo attraversato un triste periodo pieno di paure e incertezze, nel quale ho sentito come l’amore che mi lega alle mie sorelle possa essere lacerante se il loro benessere vacilla. Così mi ripetevo, tutto andrà bene e quando S. festeggerà i suoi 40 anni io sarò lì con lei.
Complice la legge italiana che prevede 180 giorni di astensione facoltativa dopo la nascita di un figlio, ho presentato al lavoro la richiesta per ricaricarmi assentarmi e via, pronti a tessere e infittire legami sotto un sole che scalda l’anima.
E poi
E poi ci sono pomeriggi come questo che sai che porterai per sempre nel tuo cuore. Ricordo da far riaffiorare quando qualche notte non riuscirò a dormire o quando avrò bisogno di carezze per il mio cuore, per placare un po’ di nostalgia.
Per ora abbiamo soltanto tre figli…
“Per ora abbiamo soltanto tre figli” ecco come vorrei rispondere agli occhi di chi mi incontra per la strada con i miei tre bambini e dopo averli contati uno per uno mi dice “Ma lei ha tre figli???”
Già, da quando l’anno scorso il mio terzo pancione ha iniziato a fare capolino mi è toccato sentire un elenco infinito di frasi come:
“Ma come farà?”
“Ma avete qualcuno che vi aiuta?”
“Tutti così vicini…”
“Avete la televisione? Vi devo regalare un abbonamento a Sky”
E dopo la terza nascita:
“Adesso, però, basta! Vi fermate.”
Frasi che mi hanno fatto molto riflettere sulla mia incapacità di rispondere, sui miei lunghissimi tempi di reazione verbali. La mia risposta, infatti, si limitava a occhi sgranati, incapaci di comprendere queste frasi dette a una madre che ha sognato per anni una famiglia numerosa (5 figli erano il mio sogno) e che quando ha saputo della sua terza gravidanza ha gioito e provato un senso di gratitudine immensa.