Le prime relazioni del bambino

Le prime relazioni del bambino

La mia vacanza estiva è cominciata mettendo in valigia il nuovo libro di Lynne Murray “Le prime relazioni del bambino“, della casa editrice Cortina.
A mio avviso, sono piccoli, ma fondamentali, i dettagli che rendono un manuale di psicologia dello sviluppo una lettura che può essere realmente utile per le persone che vivono o che lavorano a stretto contatto con i bambini. Innanzitutto il punto di vista dell’autrice: Lynne Murray ha scritto questo libro partendo dall’idea che quello che i genitori fanno inconsapevolmente e spontaneamente è spesso volto a favorire lo sviluppo del bambino, pertanto la sensazione che questo libro lascia è proprio una maggiore fiducia: i genitori possono affidarsi maggiormente al loro intuito. È sufficiente fare insieme ai figli attività semplici, per stare bene con il proprio bambino e favorire il suo sviluppo. Continua a leggere

Festa della mamma della mamma

Mi ritrovo a cantare, vecchissime canzoni, quelle che mia madre cantava e che oggi cantano i miei figli e in questo gesto scorgo che non sono le parole dei testi che lei cantava che per me hanno valore, ma il gesto, il fatto che cantasse.
Ed ecco che, automaticamente, insieme all’acqua della doccia cominciano a scorrere le immagini di mia madre:
La telefonata prima degli esami universitari per i suoi in bocca al lupo ai quali rispondevo con la mia incertezza che veniva contenuta dalla sua totale fiducia. Sapevo che questa sua certezza era dettata dall’amore materno, ma vi giuro che era così convincente da farmi credere nelle mie possibilità.
La capacità di accettare con rispetto le mie assenze telefoniche che si alternano alla ricerca quotidiana di un contatto.
La capacità di resistere e sorridere di fronte a muri che i suoi occhi sanno trasformare in granelli di sabbia che mischiati a gocce di lacrime danno vita a nuove forme.

credit photo Tempinsieme dedicato alle mamme

photo credits: Tempinsieme dedicato alle mamme

Verso il 2015

Sento profumo di festa, di cenone improvvisato, di rassicuranti presenze dei soliti amici, di giochi di bimbi, di conto alla rovescia.

In questa mattina di fine anno coltivo lo spazio per i buoni propositi. Ecco, quindi, il mio elenco puntato. Il primo punto è esilarante, vi avverto, ma io ho bisogno di pormelo come riferimento.

1. Rullo di tamburi…. Seguire i baby step del programma flylady Italia ed il planning giornaliero delle pulizie.
Se poi scopro che i miei già trascorsi tentativi di seguirlo sono stati alla base della mia latitanza dal blog, lo abbandonerò per sempre.

2. Respirare l’aria nuova e di cambiamento che ti fa apparire tutto possibile.

3. Continuare a godere di quel momento di pace e di gioia che provo ogni mattina quando vado al lavoro: c’è un pezzetto di strada lungo la quale, guidando, riesco a vedere tantissimo cielo. In passato mi commuovevo e gioivo in quei rari giorni in cui il cielo era terso e luminoso, giorno dopo giorno ho imparato ad amare anche la nebbia, la pioggia e il cielo azzurro sporco. È questo il mio momento di pace in cui percepisco un nuovo possibile inizio, nelle mie orecchie radio Capital, nella mia mente le immagini della mattina, più o meno concitata, di risvegli di bimbi, colazioni e passeggiate/corse per accompagnarli a scuola.
Questa sensazione di gioia diventa ancora più intensa, quando il sabato porto con me l’immagine dei loro lenti risvegli e il confortante pensiero che loro trascorreranno tutta la mattina con il papà ritrovato dopo una settimana di lavoro.

4. Condividere con voi quelle letture che continuano a ritornarmi alla mente in diversi momenti della giornata e che cominciano a tessere legami con i miei pensieri. In questi ultimi giorni ho sentito più volte il bisogno di far riaffiorare le immagini e le parole di un post della mia amica di rete Fioly, che io amo chiamare Favoly.
In questo post lei racconta del viaggio in Marocco con la persona che lei ama chiamare il suo fidanzato, ed i loro due figli Lemuele ed Eliandro.
Il racconto che lei fa del loro viaggio mi ha toccato l’anima per il profondo rispetto verso le persone che hanno incontrato, per la sua ragionevole paura di fronte al malessere del figlio in terra “straniera”, per la loro capacità di lasciarsi modificare dall’incontro con l’altro. Il suo post lo sottotitolerei l’arte di allevare figli.
Mi cibo di questo racconto perché trasmette il senso del viaggio “il mondo è pieno di strade da vedere e la diversità è ciò che lo rende una complicata meraviglia”.

5. Incontrare entro il 2015 Fioly.
A volte mi capita di fare pensieri funesti, pensieri che mi lasciano la certezza di non essere padrona del domani, pensieri che mi fanno galoppare con la fantasia su quanto io desidero fortemente.

Buon 2015!

Natale 2014

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I miei pensieri augurali a chi passerà da qui per dare uno sguardo, per prendere una boccata, per cercare…
Ecco i pezzettini della nostra vigilia: cena variopinta di riso giallo (alla milanese), pesce e torte salate; promesse realizzate di giochi insieme ai propri figli; profumo e risate di nonni con bambini.
E poi oggi il Natale comincia con una lenta colazione accompagnata dall’inverosimile sonno dei bimbi.
Sento il mio cuore battere veloce, speranzoso di riuscire a gestire le emozioni del figlio n.1 di fronte alla sorpresa della letterina di Natale in parte disattesa. Leonardo, guidato dagli spot, aveva scelto tablet per bambini, Furbit, Eunuco, base delle tartarughe Ninja.
Babbo Natale ha, invece, scelto, con gli occhi del cuore.
Intanto i figli si sono svegliati e si chiamano a vicenda, corro ad assistere a questa prima.
Buon Natale!

 

Mammacheblog 2014

Ad una settimana di distanza dal Mammacheblog sento ancora sulla mia pelle i suoi effetti, mi nutro della carica energetica assorbita nei due giorni di “raduno” di mamme blogger.

Dalla giornata di formazione mi porto dietro una fantastica TO DO LIST di miglioramenti da apportare a questo basicissimo blog. La giornata di formazione mi ha messo vis à vis con le mie profonde lacune relative al mondo digitale, ma le persone che mi circondavano mi hanno dato la possibilità di credere che pian piano ce la posso fare, un passo alla volta, scambiando informazioni, condividendo saperi. Perchè la logica che adoro del mondo digitale è proprio quella che valorizza il potere della condivisione.
I workshop previsti per la prima giornata si sono succeduti con un ritmo serrato, ma noi mamme siamo, comunque, riuscite a ritagliarci tanti momenti per parlare, confrontarci, abbracciarci realmente. Durante la pausa caffè, l’attesa di un treno, ma anche durante le lezioni stesse, non siamo riuscite a stare in silenzio e abbiamo fatto tesoro di ogni attimo per continuare a tessere i fili della nostra rete.

La seconda giornata è stata un vero e proprio Social Family Day, quest’anno il sole ci ha fatto compagnia e così la gestione dei bambini è stata per me molto più leggera rispetto allo scorso anno, il prato ha potuto accogliere nudi piedini.
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Storia ben diversa da quella dello scorso anno quando mio marito ed io avevamo dovuto “trascinare” sotto la pioggia passeggino e figlio n.1, figlia n.2 e figlia n.3 (caso volle che proprio quel giorno il nostro figlio maggiore avesse un fortissimo dolore alle ginocchia che non gli permetteva di camminare!).

Condividere insieme a marito e figli questa giornata l’ha trasformata proprio in una festa e poter conoscere bimbi e mariti delle amiche blogger ha reso la giornata ancora più ricca.

Come speravo, ho potuto condividere questi giorni con Daniela e Ramona, ho poi conosciuto di persona Michela che per me, fino a quel momento, era “soltanto” l’autrice di quei pensieri forti, gridati e sinceri, che avevo letto nel suo blog be sweet be a mother.
In tutto questo fragore mi sono, però, persa Laura (l’autrice di Parola di Laura, non mia figlia) e anche, udite udite, Ester, in arte Konserufu mama, con la quale, per svariate ragioni che potrete scoprire curiosando nel suo blog, mi sento in grande sintonia in questa fase della mia vita, ma al Mammacheblog non l’ho incrociata : (
Ho già, quindi, pronta una lista di persone, pronta ad aumentare, che vorrei incontrare al Mammacheblog edizione 2015.
Menomale che, però sono riuscita a complimentarmi di persona con Barbara e Claudia, l’ “alta gamma” delle mamme blogger ; )

Ingarbugliamento

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Testa piena di bei racconti che aspettano di essere trascritti: le nostre vacanze pasquali in 10 (4 adulti e 6 bimbi) nel nostro appartamento con due camere da letto e un bagno; buoni propositi; passione per ogni nuovo giorno che inizia e, più o meno costante, sensazione di rimanere un pezzettino indietro, quel pezzettino che mi infastidisce come un sassolino dentro la scarpa.
E poi arrivo a quest’ora della notte, la mia consueta doccia notturna si è conclusa, decido di colorare le unghie, il lavello non è splendente, ma affacciarmi a questa finestra mi fa stare meglio, mi fa sentire che il mio “ingarbugliamento” può pian piano cessare.
P.S. Adesso Laura mi chiama, che sincronia!

Mammamari e i suoi primi passi

Prendi una mamma che compie i primi passi nel mondo dei blog, aggiungi una grande voglia di mettersi in gioco, un pizzico di incoscienza, dalle un microfono e 3 minuti (senza possibilità di un secondo ciak!) per presentare la propria creatura 2.0 e guarda cosa ne viene fuori.

Nel giorno del mio trentasettesimo compleanno mi sento pronta per donarvi questa presentazione registrata nel Maggio 2013 in occasione dello scorso Social Family Day organizzato da Mammacheblog.

15 Novembre 2012 DPP

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Un anno fa era la Data Presunta del Parto di Laura. Un salto indietro e mi rivedo, di nuovo qui, seduta al tavolo di questa stessa cucina, la tovaglia un po’ meno lisa, una sedia Stokke in meno, e la pancia… una tondissima pancia che conteneva una figlia che non immaginavo…

In quei giorni mia madre si era appena trasferita a casa nostra per un paio di settimane in modo da poterci dare una mano in vista del parto che si avvicinava. Dolce presenza per i miei figli che mi ha consentito di chiudermi in un vortice inarrestabile di letture che mi hanno aiutata a sentire che per il mio parto potevo scegliere, che la nascita della nostra terza figlia era un dono da preservare.

E siccome amo ringraziare, ripercorro a ritroso la strada dei link sui quali mi ero soffermata per condividere adesso con voi le letture pre-parto che hanno segnato questa sorta di mio “ritiro spirituale”.

keep calm and give birth della doula mammerri scoperta in rete attraverso virtuose connessioni. In questo post mammerri fa un elogio del tempo, della lentezza, elementi che hanno caratterizzato i miei parti.

Nella sezione video del blog di Laura Vernaschi mi soffermai, invece, su questo trailer del film documentario “Il primo respiro” che getta un’ampia luce su come si nasce nel mondo perchè “In ogni angolo della terra, in tutte le culture, c’è un momento unico ed universale: la Nascita.” Quante volte ho visto e rivisto questo trailer, immagini di pance che rimandano un’idea di sacralità… Donne diverse, donne capaci di generare nuova vita.

Poi questo video dall’aspetto un pò “peace and love” mi ha riempito il cuore per il numero “appena sufficiente” di bambini presenti e per il sorriso delle donne che partorivano.

E infine vi segnalo questo imperdibile estratto dello spettacolo teatrale di e con Giuliana Musso. Un anno fa ridevo e piangevo di fronte a questo video, lacrime di paura per quello che sarebbe potuto succedere, lacrime di rabbia per le modalità ospedaliere spesso invadenti e poco rispettose verso la nascita. Episiotomia, lettino, manovra di kristeller, aspirazione del neonato, secondamento, scovolamento e sutura, erano già stati gli ingredienti del mio primo parto, un parto che era stato indotto, un parto avvenuto con un gran febbrone per via di un’infezione contratta in ospedale, un parto che avevo comunque scelto di portare avanti con fiducia affinché non si trasformasse in cesareo come il primario suggeriva.

I libri che mi hanno aiutata per il parto della mia terza figlia sono, invece, stati: “Venire al mondo e dare alla luce” di Verena Schmid, libro prelevato dalla biblioteca di un posto magico che frequento qui a Castiglione Olona e “In nome della madre” di Erri de Luca, libro ricevuto in dono, qualche giorno prima del mio parto, dalle donne del cerchio magico del Tempinsieme. Considero questo due libri miracolosi, capaci di far sentire le donne veramente capaci di partorire. Il mio è stato un perdermi tra queste e altre letture per poi scegliere la mia strada, chiedere cosa desideravo per il mio parto.

Due cose ho “osato” chiedere in quella che due giorni dopo è stata la notte del travaglio:

– ho chiesto all’ostetrica se poteva per un po’ lasciarmi sola insieme a mio marito. Avevo voglia di tranquillità, buio, calma.

– ho chiesto che il taglio del cordone avvenisse per mano del padre e solo dopo il secondamento. Richiesta, quest’ultima, considerata bizzarra nella struttura ospedaliera nella quale ho partorito, ma che per me era il minimo che potessi fare per rendere dolce la nascita di mia figlia e avere un secondamento spontaneo e con minore rischio di emorragie. Piccolissime richieste che aprono la strada ad un IMMAGINARIO quarto parto in casa con nascita lotus ; )