Ricomincio da qui

Ricomincio da qui

Il corpo mi parla, spessissimo, ed allora rallento, respiro e quella fitta, quel dolore che tira da una parte mi consente di fare un passo indietro per ritrovarmi.
Questa mattina sono stati i miei gesti che mi hanno imposto di fermarmi.

Il ritmo dei mesi settembreottobrenovembre è stato frenetico, troppo: l’avvio dell’anno scolastico dei bimbi, il lavoro che mi richiede di dedicare sempre più frequenti ore notturne per rispettare scadenze che si susseguono in un ciclo del quale non intravedo la fine.
Questo ritmo mi ha accompagnata sino a sabato. Sabato, giorno in cui, come cullante consuetudine, dopo il lavoro corro in centro città per raggiungere papà Lucky e figli, per regalarci un pranzo all’aperto e agognati raggi di sole.
E poi di corsa si torna a casa, per accompagnare i bimbi grandi al corso di piscina. Ma lo scorso sabato, ho compiuto, inavvertitamente, un gesto: ho lasciato la macchina in garage con le chiavi appese e così, quando oggi il ritmo frenetico stava per ricominciare mi sono dovuta fermare.
La batteria non era carica!
Prima panico, ho immaginato un paio di scenari possibili. Poi ho scaricato le bimbe e i libri dall’auto, ho cercato il telefono per chiamare in soccorso il fondamentale suocero, ho pure chiuso le chiavi di casa nel garage e dopo ho capito che non potevo andare al lavoro. Avevo le bimbe da accompagnare a piedi sino all’asilo, e la mia macchina con dentro le chiavi di casa era stata da me chiusa in un garage di cui non avevo più la chiave.
Ho chiamato subito il posto di lavoro e poi il suocero e poi, lentamente, ho accompaganto le bimbe all’asilo, ci siamo salutate senza fretta, ognuna di loro ha avuto il tempo necessario per togliere i giubbini e indossare le ciabatte, e poi per salutarmi, per salutare una madre che non correva.
Il mio pensiero è quindi volato sino a questo blog in cui racconto l’ordinario che straborda, le mie falle tipo come aumentare la tensione muscolare per alleviarla ed i miei tentativi di cercare la giusta prospettiva. Quella prospettiva che mi permette di ricominciare da qui, da ora, da me per gustare pienamente gli attimi di vita.
A chiusura di questo post apprendo una nuova storia: ho appena ricevuto una telefonata da mio marito, è lui l’artefice di tutto questo, per recuperare l’albero di Natale dal garage ha spostato l’auto e ha lasciato le chiavi appese. Questo è Amore!!!
Dicembre è cominciato con la voglia di aprire lo sguardo a quei particolari poetici che attraversano il quotidiano, la terapia prevede di fermare in uno scatto le piccole gioie di dicembre, quegli attimi che vogliamo gustare.
Per chi vuole unirsi alla banda che scandisce ciascun giorno a suon di scatto ecco il link per partecipare al ptitzelda 2015
Qui poi trovate i miei attimi di felicità.

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